MINIEXFIRE
A cinque anni dal lancio della centrale EXFIRE360, SV amplia la propria gamma di centrali con la versione compatta del suo sistema modulare, con l’intento di completare la gamma di applicazioni per gli impianti di piccole dimensioni.
Perché “Mini”
MINIEXFIRE è una centrale mono-chassis in grado di alloggiare sino a 10 schede di input/output, corredate dai rispettivi display grafici touch-screen che ne fanno il tratto caratteristico. Il sistema di alimentazione EN 54-4 è scalato ad un’unità indipendente (chiamata EXPSU20) con intensità di corrente massima pari a 20 A ridondabile.
MINIEXFIRE viene dunque alloggiata in un cabinet di dimensioni pari a 1000 mm (h) x 600 mm x 400 mm, cui è abbinata l’apparecchiatura di alimentazione – e le relative batterie di capacità sino a 80 Ah – di dimensioni 400 mm (h) x 600 mm x 400 mm.
MINIEXFIREè progettata per l’installazione a parete, ideale in quegli ambienti in cui la composizione dell’impianto o l’esiguità degli spazi non richiedano un armadio a pavimento.
Quali Vantaggi
MINIEXFIRE eredita da EXFIRE360 le caratteristiche e le prestazioni: modularità, semplicità delle interfacce operatore (che sono veri e propri display grafici per ciascuna scheda), ridondanza delle CPU, diagnostica, indirizzamento automatico, hot back-up, comunicazione CAN inter-chassis, supervisione con software Enterprise, interfacciabilità a sistemi di terze parti
miniexfire mutua inoltre dalla centrale “madre” il patrimonio certificativo (con le modifiche associate alle minori dimensioni), rendendola impiegabile per la rivelazione incendi, la rivelazione gas e l’estinzione automatica d’incendio.
EXFIREmini, infine, scorpora l’apparecchiatura di alimentazione in un’unità indipendente, fornibile separatamente rispetto alla centrale.
In merito agli aspetti normativi, la centrale miniexfire ottempera non solo ai requisiti cogenti delle norme EN 54-2, EN 54-4 (sistemi di rivelazione fire) ed EN 12094-1 (impianti di estinzione), EN 60079-29-1(sistemi di rivelazione Gas ATEX) ma è certificata per svolgere una serie di funzioni opzionali contemplate dalle medesime normative e comunemente richieste nei sistemi antincendio industriali.
Si consideri, a titolo esemplificativo, la disponibilità di un’interfaccia normalizzata di ingresso e uscita per la comunicazione bidirezionale della centrale miniexfire con sistemi di terze parti, oppure il comando di sistemi di protezione antincendio, o, ancora, la gestione dei gruppi di spegnimento di riserva e la supervisione delle segnalazioni di pressione (alta/bassa) dei sistemi medesimi.
La centrale EXFIRE360 è stata dunque sviluppata implementando soluzioni tecnologiche mirate per rispondere ai requisiti delle norme EN54-2, EN54-4, EN12094-1, EN60079-29-1, GOST, prossimamente, UL864 e IEC61508 TUV, protocollo utilizzato HOCHIKI APOLLO.
La presente sezione introduce le implementazioni che verranno eseguite sia sulla centrale EXFIRE360 che sulla sua versione compatta per rispondere ai requisiti dei punti 4.29 (rilascio degli agenti estinguenti per zone di scarica selezionate) e 4.30 (attivazione dei dispositivi di allarme con segnali diversi) della normativa EN12094-1.
Rispetto alla scheda EX6EV-C attualmente certificata per lo spegnimento; SV intende proporre una nuova configurazione in cui il ruolo dei singoli canali di ingresso/uscita non sia definito a priori ed in cui le logiche siano eseguite direttamente da EXCPU360.
Per spiegare il funzionamento di questa nuova configurazione; si faccia riferimento allo schema di un impianto di rivelazione e spegnimento su due zone riportato nella figura seguente:
Requisiti opzionali
Le schede impiegate per gestire questo sistema saranno 2 EX6EV, 2 EX6SO e 2 EX8SI (oppure una EXLOOP-E in aggiunta per la sola parte di rivelazione).
Analizzando nel dettaglio i singoli segnali, si avrà che:
La rivelazione sarà eseguita acquisendo almeno 2 segnali di tipo convenzionale per zona (scheda EX8SI o EX6EV) oppure attraverso dispositivi di tipo indirizzabile (scheda EXLOOP-E). La logica di attivazione delle solenoidi sarà definita nel programma di configurazione della centrale (SV Protection);
I pulsanti di scarica verranno acquisiti sotto un ingresso convenzionale (EX8SI o EX6EV). Il programma di configurazione della centrale sarà modificato affinchè per ogni canale di ingresso possa essere definita una funzionalità specifica (es. manual release, abort button, etc);
Lo stesso principio sarà utilizzato anche per tutti i restanti ingressi (pulsanti di interruzione e prolungamento emergenza, selettori modalità automatico/manuale; selettori main/reserve, pressostati di alta e bassa pressione, segnali generici di supervisione dell’impianto);
Per quanto riguarda le uscite, la scheda EX6EV rimarrà la scheda responsabile del controllo delle solenoidi di zona (valvole direzionali) e potrà attivare anche i dispositivi ottico/acustici di avvertimento pre-scarica e di scarica avvenuta (punto 4.30). La funzionalità delle singole uscite sarà definita nel programma di configurazione della centrale miniexfire. sarà prevista una scheda EX6EV per ciascuna zona di scarica;
Le schede EX6SO si occuperanno invece del comando alle solenoidi dei banchi di bombole main/reserve comuni ad entrambi gli impianti di spegnimento; nonché dell’attuazione di eventuali dispositivi di allarme aggiuntivi. La funzione delle singole uscite sarà definita attraverso SV Protection;
Per rispondere al requisito della norma secondo cui un guasto generico non deve influenzare più di una zona di scarica; i comandi verso le solenoidi comuni verranno ridondati (nell’esempio sopra si avranno quindi bisogno di 8 uscite in totale, per questo si utilizzeranno 2 EX6SO);
Il controllo di dispositivi ausiliari quali blocco ventilazione; chiusura serrande etc. sarà effettuato attraverso le uscite non supervisionate delle scheda EX6EV e la logica di intervento sarà liberamente programmabile dall’utente attraverso SV Protection;
Il controllo dello status dell’impianto e delle logiche di attivazione sarà eseguito attraverso le unità di controllo EXCPU360; secondo le funzionalità definite nel programma di configurazione.
Ad esempio, l’inibizione della scarica in presenza di un guasto su un dispositivo di prolungamento emergenza sarà decisa valutando lo status di tutti i device configurati; come tipo HOLD nel Protection. In questo modo sarà possibile anche configurare più linee di ingresso o uscita con una medesima funzionalità;
Le segnalazioni circa lo status della zona di scarica (attivata/rilascio/guasto/etc.) saranno visualizzate sul display MODLCD della scheda EX6EV relativa;
Attraverso i menu dello stesso display sarà inoltre possibile modificare le impostazioni (ritardo di scarica/tempo di inibizione ripristino/etc.) di ogni zona di spegnimento; nonché disabilitare (a livello di accesso 3) la scarica stessa.
L’esempio precedente è relativo ad una configurazione “completa”. Con lo stesso tipo di logica sarà in ogni caso possibile gestire anche impianti meno complessi (ad esempio una sola zona con un pressostato di alta pressione; un pulsante di scarica ed una sola solenoide da pilotare).
A differenza della configurazione certificata in precedenza, bloccata sull’utilizzo di una scheda EX8SI e di una EX6EV adiacenti; il nuovo approccio permetterà di coprire i requisiti impiantistici e normativi con un’unica scheda (EX6EV); da espandere con ulteriori schede di ingresso (EX8SI o EXLOOP-E) o uscita (EX6EV o EX6SO) a seconda delle caratteristiche del sistema.
Il paragrafo 12.3.2 della EN 54-2 prevede la possibilità di installare la c.c.s. su più involucri; a condizione che siano rispettati i requisiti di integrità dei supporti di trasmissione di cui al punto 12.5.3.
Gli chassis delle centrale EXFIRE360 potranno dunque essere installati in involucri separati rispetto alla centrale miniexfire; precisando che tali contenitori saranno equivalenti a quelli della centrale EXFIRE360 in versione “mini”.
Tali concentratori saranno alimentati dall’apparecchiatura di alimentazione di cui al punto B) o; in alternativa, dall’unità di alimentazione della centrale EXFIRE360, a seconda dei requisitivi installativi.